Analisi del fenomeno e interventi di limitazione.
Circa l’80% della superficie terrestre europea è stata modellata dalle attività umane: ricoperta da edifici, strade, infrastrutture industriali o utilizzata per l’agricoltura.
Data:
28 Luglio 2024

Circa l’80% della superficie terrestre europea è stata modellata dalle attività umane: ricoperta da edifici, strade, infrastrutture industriali o utilizzata per l’agricoltura. Il modo in cui utilizziamo il territorio costituisce uno dei principali fattori di degrado ambientale e paesaggistico.
Prendiamo il consumo di suolo, inteso come l’aumento nel tempo delle superfici artificiali. In Italia continua la tendenza negativa, come conferma l’ultimo rapporto Ispra pubblicato a ottobre: cementifichiamo 2,4 metri quadrati di suolo al secondo, solo in piccola parte compensati dal ripristino di aree naturali, perlopiù associato al recupero di aree di cantiere o di altro suolo consumato reversibile.
L’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo netto, previsto dall’Agenda 2030 e dai piani europei, si allontana: 70,8 chilometri quadrati svaniti in un solo anno (2022), 19,4 ettari al giorno, di cui 14,8 chilometri quadrati di consumo permanente. Il 10,2% in più rispetto al 2021. Le aree più critiche? La Pianura padana, la costa adriatica e le aree metropolitane di Roma e Napoli. La logistica e la grande distribuzione organizzata rientrano tra le principali cause di consumo di suolo
Ultimo aggiornamento
3 Gennaio 2025, 09:02