Soprintendenza speciale per il PNRR

La Tutela del Paesaggio in Italia.

Un insieme di capitali che costituisce il 17,2% del Pil nazionale, annovera 128 milioni di persone che ogni anno usufruiscono del patrimonio culturale italiano. Dare la giusta evidenza a quella che è stata chiamata economia della bellezza è tra gli obiettivi della SSPNRR. Solo il considerare la tutela come bene primario può indirizzare le risorse necessarie al funzionamento, mantenimento e sviluppo dei beni paesaggistici e culturali.

Data:
27 Luglio 2024

La Tutela del Paesaggio in Italia.

Il paesaggio italiano rappresenta una delle più straordinarie ricchezze del nostro Paese, risultato di una millenaria interazione tra intervento umano e natura. La sua tutela è uno degli obiettivi fondamentali della legislazione italiana, in quanto il paesaggio rappresenta non solo una risorsa estetica e culturale, ma anche un elemento chiave per l’identità nazionale e il benessere delle comunità locali. Il Ministero della Cultura e le Regioni hanno il compito di garantire che questo patrimonio venga protetto e valorizzato, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali.

Il paesaggio, così come definito dalla Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000), è una parte del territorio così come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione e dall’interazione di fattori naturali e/o umani. In Italia, il paesaggio non è solo dunque un bene estetico, ma un elemento essenziale del patrimonio culturale, che riflette la storia, le tradizioni e l’evoluzione delle società che lo hanno modellato nel tempo. La nozione di paesaggio è dunque più ampia rispetto a quella di bene paesaggistico, in quanto include l’intera dimensione fisica e culturale del territorio, comprese le componenti naturali, storiche e sociali. Il paesaggio italiano si distingue per la sua diversità e complessità, abbracciando montagne, colline, pianure, coste e città, ciascuna con le proprie specificità storiche, architettoniche e ambientali; si tratta quindi di una entità dinamica per definizione.

La tutela del paesaggio in Italia si articola su diversi livelli, che comprendono la conservazione dei beni paesaggistici, la gestione sostenibile del territorio e la promozione di una cultura del paesaggio che coinvolga cittadini e istituzioni.

Da un punto di vista normativo, la protezione del paesaggio in Italia è garantita da un robusto quadro normativo, che integra le disposizioni nazionali con le direttive europee e gli accordi internazionali:

  1. Costituzione Italiana – Articolo 9
    L’Articolo 9 della Costituzione italiana sancisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Questo principio costituzionale rappresenta il fondamento della tutela paesaggistica nel nostro Paese.
  2. Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000)
    La convenzione, ratificata dall’Italia nel 2006, promuove la protezione, la gestione e la pianificazione sostenibile dei paesaggi europei, riconoscendo il paesaggio come componente essenziale del benessere delle popolazioni e della qualità della vita.
  3. Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – “Codice dei beni culturali e del paesaggio”
    Il Codice dei beni culturali e del paesaggio è il principale riferimento normativo per la protezione del paesaggio. Esso disciplina la tutela, la valorizzazione e la gestione dei beni culturali e paesaggistici, definendo i criteri per l’individuazione delle aree tutelate e per la pianificazione paesaggistica.
  4. Piani Paesaggistici Regionali (PPR)
    I PPR sono strumenti di pianificazione a livello regionale, elaborati in collaborazione tra lo Stato e le Regioni, che definiscono le politiche per la tutela e la valorizzazione del paesaggio. Essi individuano le aree di interesse paesaggistico, ma possono essere estesi a tutto il territorio regionale, stabilendo le modalità di gestione e protezione di tutti i contesti territoriali come riconosciuti dal Piano paesaggistico.

La tutela del paesaggio avviene attraverso una serie di strumenti operativi e procedure che garantiscono un controllo efficace sul territorio:

  • Vincoli Paesaggistici: le dichiarazioni di notevole interesse pubblico, i cosiddetti vincoli paesaggistici, sono misure di protezione specifiche applicate a determinate aree di pregio. Il riconoscimento dell’interesse paesaggistico implica delle restrizioni sugli interventi che possono essere realizzati, affinché questi non alterino l’aspetto del territorio e compromettano la percezione e il godimento dei beni paesaggistici.
  • Autorizzazione Paesaggistica: prima di realizzare qualsiasi intervento in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, è necessario ottenere un’autorizzazione paesaggistica, rilasciata dalla Regione, o dal comune delegato, tenuto conto del parere espresso dalla Soprintendenza territorialmente competente. Questa procedura assicura che gli interventi siano compatibili con la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici.
  • Misure di salvaguardia previste dai Piani Paesaggistici: oltre alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni paesaggistiche, gli interventi di trasformazione territoriale debbono conformarsi alle previsioni del Piano Paesaggistico Regionale, volto a garantire la salvaguardia dei valori culturali del territorio e a promuovere obiettivi di qualità paesaggistica.
  • Valutazione di Impatto Ambientale (VIA): La VIA è un processo di analisi che valuta gli effetti di un progetto sul paesaggio e sull’ambiente. Questo strumento è fondamentale per prevenire e mitigare eventuali impatti negativi delle trasformazioni territoriali tanto sull’ambiente che sul paesaggio.
  • Piani di Gestione dei Siti UNESCO: Per i siti riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, vengono elaborati piani di gestione che includono specifiche misure di tutela paesaggistica, garantendo che le caratteristiche uniche di questi luoghi siano preservate per le future generazioni.

In tale complesso quadro, la protezione del paesaggio italiano deve confrontarsi con una serie di sfide contemporanee, che richiedono nuove strategie e strumenti di intervento:

  • Zero consumo di suolo e urbanizzazione e Sviluppo Infrastrutturale sostenibile: l’espansione urbana, se non adeguatamente pianificata, può minacciare il paesaggio, in particolare nelle aree rurali e periferiche. È essenziale integrare le esigenze di sviluppo con la conservazione del territorio con il riuso, anche adattativo e la riqualificazione.
  • Impianti da fonti di energie rinnovabili: Sebbene la transizione energetica verso fonti rinnovabili sia necessaria, è fondamentale che la localizzazione degli impianti avvenga nel rispetto del paesaggio, minimizzando la cancellazione dei paesaggi storici  e mitigando l’impatto visivo e ambientale.
  • Cambiamenti Climatici: I cambiamenti climatici stanno già alterando il paesaggio, con fenomeni come l’erosione costiera, la desertificazione e l’incremento di eventi climatici estremi. La tutela del paesaggio deve quindi includere misure di adattamento e mitigazione.

La tutela del paesaggio in Italia, dunque, è un compito complesso ma fondamentale, che richiede l’impegno congiunto di istituzioni, cittadini e professionisti. Il MiC, attraverso l’azione e il coordinamento delle Soprintendenze, si adopera per garantire che il patrimonio paesaggistico italiano sia preservato e valorizzato, affinché possa continuare a essere fonte di identità, bellezza e ricchezza per le future generazioni. Per ulteriori informazioni visita le sezioni dedicate alla tutela del paesaggio sul sito della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura.

Ultimo aggiornamento

3 Gennaio 2025, 09:02